venerdì 15 marzo 2013

La manipolazione delle jet streams all’origine del recente caos climatico


Nel 2006, in un articolo intitolato Scie chimiche, H.A.A.R.P. e correnti a getto, avevamo evidenziato la correlazione tra le armi elettromagnetiche e gli sconvolgimenti meteorologici e climatici. Il sitoeastlund.com illustra il dispositivo di un apparato per modificare le condizioni meteorologiche, attraverso un fascio di microonde sparato da un satellite verso le correnti a getto. Sappiamo come molti brevetti siano in ritardo sulle applicazioni di natura strategica. Il Solar power satellite è un indizio di quei sofisticati impianti, ubicati sia a terra sia nello spazio, con cui i militari stanno devastando i biomi? E’ molto probabile.

Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini.

Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come, ad esempio, le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.

Ecco come è presentato il brevetto cui si accennava.

“Solar power satellite è un sistema che è in grado di dirigere un fascio di microonde, comprese tra 50 e 100 GHz ed in grado di riscaldare le correnti a getto.

[...] La loro posizione è determinata da differenze di pressione tra grandi masse d'aria. Le principali correnti a getto sono venti occidentali sia nell'emisfero settentrionale sia nell'emisfero meridionale. Il percorso della corrente ha in genere una forma sinuosa.

Questi flussi incidono sui sistemi ciclonici nei livelli inferiori nell'atmosfera e così la conoscenza del loro corso è diventata una parte importante delle previsioni meteorologiche. Le correnti a getto svolgono anche un ruolo importante nella creazione di supercelle, i sistemi di tempesta che determinano gli uragani. Grandi siccità ed inondazioni possono essere associate con la jet stream, quando essa rimane ferma per settimane. 
(E’ quello che è accaduto in Russia ed Ucraina, cfr infra, n.d.r.) Il Satellite Jet Stream Solar Power è un satellite adatto ad un doppio uso che può concentrare energia a microonde in una corrente a getto o per cambiarne la posizione o per impedire che resti stazionaria per un lungo periodo di tempo”.

I vantaggi derivanti dall’impiego di questo sistema satellitare sono i seguenti: la possibilità di ridurre le inondazioni, combattere la siccità, i cicloni, combattere gli effetti del riscaldamento globale
.”

Intanto anche qualche meteorologo dei media mainstream si è accorto di alcune anomalie. All’interno di Channel4, reperiamo le seguenti istruttive informazioni.

“I monsoni superpotenti confondono i meteorologi. Il corrispondente scientifico Tom Clarke ricorda che la jet stream è molto importante nella determinazione di modelli meteorologici di ampio raggio. Il flusso attuale risulta spaccato in due. Un braccio si è diretto verso nord, l'altra diramazione a sud. Il lembo in mezzo è occupato dalla zona in cui si è manifestata la siccità, la regione della Russia. La circolazione d'aria si è bloccata sulla Russia per molto più tempo del normale, causando le temperature estreme e gli incendi. Ciò che sta avvenendo in Pakistan è ancora più strano. Il braccio meridionale del flusso è avanzato tortuosamente e, valicato l'Himalaya, si è rivolto nel Pakistan nord-occidentale. Gli esperti presso l'Ufficio meteorologico riferiscono che questo è molto insolito. Il risultato è che il movimento rapido e vorticoso della jet stream ha contribuito a 'succhiare' il caldo umido dell’oceano, generando monsoni ancora più veloci e più elevati nell'atmosfera rispetto a quelli usuali. Tale configurazione atmosferica ha provocato piogge torrenziali: così copiose non si ricordano a memoria d’uomo”.


- Articolo correlato: How to change climate by means of satellites, 2010
- Video correlato: La guerra climatica (History Channel), 2009

sabato 2 febbraio 2013

Mali, Hagel e i Rothschild


Ieri, per inviare un messaggio al Comitato per le Forze Armate del Senato degli Stati Uniti, Israele ha bombardato un convoglio sul confine Siria/Libano. Sembra aver funzionato. Questa mattina, i falchi-galline presenti in tale commissione, come McCain e Inhofe, erano occupati a mettere sulla graticola la nomina di Obama a segretario alla Difesa del senatore Chuck Hagel (R-NE), sulla sua indefessa fedeltà alla madrepatria Israele e al complesso militare-industriale.
Nel frattempo, i bankster Illuminati della City di Londra, guidati dai Rothschild che gestiscono quel circo altrimenti noto come Israele, cercano di arraffare più risorse globali, e questa volta nel paese nord africano del Mali. A febbraio i ribelli tuareg del nord del Mali, con l’aiuto dei resti di al-Qaida addestrati e armati dalle agenzie di intelligence dei Rothschild, MI6 e Mossad, per rovesciare il governo di Gheddafi della vicina Libia, attaccavano le truppe governative nella città di confine algerina di Tinzaouaten.
I  tribali secolari tuareg, rappresentati dal Movimento di Liberazione Nazionale Azawad, chiedono da decenni una maggiore autonomia dal governo centrale di Bamako. Eppure sono sempre stati contenti di rimanere nella loro patria, nel nord del Mali. Ma le forze libiche di al-Qaida nel Maghreb, che si fanno chiamare Ansar al-Din, hanno chiesto l’imposizione della legge islamica nel nord del Mali, e poi misteriosamente hanno attaccato verso sud. Perché, se stavano tentando di trasformare il nord del Mali in un santuario di al-Qaida (come la propaganda “ufficiale” ci dice),  attaccare il governo centrale del Mali e far saltare la loro copertura? Questi islamisti sono anche responsabili, con l’aiuto degli Emirati Arabi Uniti, dell’attacco contro l’ambasciata degli Stati Uniti a Bengasi, dove è rimasto ucciso l’ambasciatore statunitense Christopher Stevens con altri tre, montando il vecchio trucco della destabilizzazione M16/Mossad a nome dei vampiri di risorse della City dei Rothschild di Londra (vedasi il mio libro “Big Oil & i suoi banchieri”).
Parlando, la settimana scorsa, al Centro Bunche Ralph, il capo di AFRICOM, Generale Ham, ha ammesso che gli Stati Uniti avevano addestrato molti dei ribelli coinvolti nel colpo di stato in Mali del 2012, tra cui il loro leader, capitano Amadou Sanogo. Il 18 aprile 2012 il democraticamente eletto, per due volte, Presidente Amadou Toumani Toure è stato costretto a dimettersi poco prima delle elezioni presidenziali in cui non poteva candidarsi. È interessante notare che tutti gli altri vincitori potenziali in quelle elezioni, erano contrari a qualsiasi  intervento straniero in Mali per “respingere” la ribellione di “al-Qaida“.
Nonostante i sentimenti anti-intervento del popolo del Mali, subito ci furono le grida dall’ECOWAS e dal Consiglio di sicurezza dell’ONU sulla necessità di inviare truppe straniere in Mali. L’11 gennaio i francesi, ex padroni coloniali, hanno fatto proprio questo. Allora perché i francesi intervengono in Mali, ma non nella Repubblica Centrafricana, il cui governo è stato attaccato dai ribelli? La vera ragione della provocazione di al-Qaida, era rendere “necessario” l’intervento straniero per impadronirsi delle ricche risorse minerarie recentemente scoperte nel sottosuolo del Mali. Già terzo produttore africano di oro, il Mali è anche ricco di diamanti, uranio, ferro, manganese, bauxite, litio, fosfato, lignite, rame, gesso e marmo. L’esplorazione petrolifera è recentemente aumentata in Mali e la nazione ha il potenziale per diventare una importante via di comunicazione tra l’Africa sub-sahariana e l’Europa.
Con l’ennesimo furto di risorse da parte dei Rothschild, questa volta in gran parte pagata dai generosi contribuenti della classe media francese, la conferma di Chuck Hagel può essere vista come un evento causale. Se confermato, potremmo vedere sia un significativo allontanamento da Israele che dei sostanziali tagli al Pentagono. Bombardamenti di frontiera, escalation e altre minacce a parte, è il momento di sciacquare via dalla siepe i terroristi israeliani, e seguirne la puzza per tutta la catena alimentare arrivando alla feccia che i Rothschild mantengono per eseguire queste provocazioni.
Dean Henderson è l’autore di quattro libri: Big Oil & i loro banchieri nel Golfo Persico; I quattro cavalieri, le otto famiglie e le loro reti d’intelligence, del narcotraffico e del terrorismo globali, The Grateful Unrich: Revolution in 50 Countries, Das Kartell der Federal Reserve, e Stickin ‘in to the Matrix . Potete iscrivervi gratuitamente alla sua rubrica settimanale Left Hook @Deanhenderson.wordpress.com
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora


Tratto da: Mali, Hagel e i Rothschild | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/02/02/mali-hagel-e-i-rothschild/#ixzz2JkxLx1qa
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

mercoledì 23 gennaio 2013

Borsa, Monte dei Paschi di Siena in caduta libera dopo scoop del Fatto


Meno quattro per cento. Si appesantisce il titolo di Monte dei Paschi di Siena a Piazza Affari a causa dei rischi sui conti legati ad alcuni contratti derivati siglati sotto la precedente gestione, guidata dall’attuale presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, e da Antonio Vigni. Il titolo, dopo aver ceduto oltre il 4%, è entrato in asta di volatilità ed è stato sospeso. Determinanti per l’andamento in Borsa di Mps sono state in Borsa le rivelazioni del Fatto Quotidiano, che in un’inchiesta di Marco Lillo ha raccontato di un’operazione segreta con Nomura per nascondere perdite per centinaia di milioni dal bilancio 2009 e oggetto di esame anche da parte della Procura di Siena nell’ambito dell’inchiesta su Antonveneta. Il dossier derivati, su cui stanno cercando di far luce i nuovi vertici del Monte, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, sarà oggetto di esame da parte del Cda del prossimo 24 gennaio.
L’INCHIESTA DEL FATTO ”Il Monte dei Paschi di Siena nel2009 durante la gestione di Giuseppe Mussari ha truccato i conti con un’operazione di ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro di cui oggi i contribuenti italiani pagano il conto”: questo l’attacco del pezzo di Marco Lillo sul Fatto Quotidiano di oggi, in cui si ricostruisce l’operazione Alexandria, dal nome di un contratto derivato siglato dal Monte con la banca giapponese Nomura e su cui sono in corso accertamenti da parte dell’attuale cda di Mps.
Il contratto, ricostruisce Marco Lillo, impone subito una correzione nel bilancio di 220 milioni di euro ma i consulenti di Pwc e Eidos stanno cercando di quantificare il buco reale nei conti del Monte che, secondo una fonte anonima citata dal nostro giornale, potrebbe salire a 740 milioni di euro. L’operazione Alexandria, al vaglio anche della Procura di Siena, sarebbe servita a Mps per “abbellire il bilancio 2009” scaricando su Nomura le perdite di un derivato basato su rischiosi mutui ipotecari che poi i giapponesi avrebbero riversato sul Monte attraverso un contratto ‘segreto’ a lungo termine non trasmesso dall’allora vertice di Mps, guidato da Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, ai revisori dei conti Kpmg e a Bankitalia.
Il Cda presieduto da Profumo, che sta cercando di far luce sui derivati ‘segreti’ sottoscritti sotto la gestione Mussari, ha già ricevuto una relazione di otto pagine dal titolo ‘Alexandrià che verrà discussa il prossimo 24 gennaio, alla vigilia dell’assemblea di Mps, e in cui si parla anche di un altro derivato in perdita per il Monte, l’operazione ‘Santorini’. La relazione, firmata dall’adFabrizio Viola, sottolinea che “a fronte dei possibili impatti patrimoniali” derivanti da queste “operazioni strutturate” il cda ha aumentato da 3,4 a 3,9 miliardi di euro le richieste di Monti Bond al Tesoro.


Tratto da: Borsa, Monte dei Paschi di Siena in caduta libera dopo scoop del Fatto | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/01/23/borsa-monte-dei-paschi-di-siena-in-caduta-libera-dopo-scoop-del-fatto/#ixzz2Io4AWr2f
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

Tutta la verità su Bersani e gli F-35: ieri in aula il PD ha stanziato altri 500 milioni per la guerra in Afghanistan



BERSANI DICE UNA COSA E NE FA UN’ALTRA. DICE DI VOLER TAGLIARE LE SPESE MILITARI E ALLO STESSO TEMPO CONSEGNA AI GENERALI ALTRI 500 MILIONI PER CONTINUARE A FARE LA GUERRA IN AFGHANISTAN NEL 2013. E’ SUCCESSO IERI, 22 GENNAIO, IN PARLAMENTO.

Ecco il testo di legge approvato con i voti di PD e PDL:

Sempre ieri il Partito Democratico ha autorizzato con un semplice ordine del giorno l’ingresso dell’Italia nella guerra in Mali. Con un ordine del giorno ha stracciato l’articolo 11 della nostra Costituzione. Un fatto senza precedenti nella storia repubblicana. Un ordine del giorno e un assegno in bianco consegnato ai Generali per le spese. Nessuno sa quanto ci costerà questa nuova avventura militare in Africa e Bersani naturalmente non ha chiesto neanche un preventivo.
A guardar bene oltre il fumo della propaganda, Bersani non vuole tagliare le spese militari. Vuole solo tagliare le spese per gli F-35. Attenzione alle parole “tagliare le spese per gli F-35”. Bersani non ha detto che non vuole comprare gli F-35, ma solo che ne vuole comprare di meno. Magari non 90, ma 70 o 50 o 30. Qual è il numero giusto per Bersani? Qualcuno glielo chieda per favore.
Nel frattempo gli italiani devono sapere che:
1. l’Italia ha già speso 2,7 miliardi di dollari per comprare questi cacciabombardieri con il pieno consenso del Partito Democratico;
2. il 28 marzo 2012 il Partito Democratico si è rifiutato di approvare una mozione presentata dall’On. Savino Pezzotta che proponeva la cancellazione del programma F-35 (http://www.camera.it/465?area=13&tema=558&Il+programma+Joint+Strike+Fighter+-+F35) ;
3. il Ministero della difesa ha già ordinato nel 2012 tre F-35 impegnando altri 270 milioni con il pieno consenso del Partito Democratico;
4. l’accordo Italia-Usa per l’acquisto degli F-35 porta la firma di Lorenzo Forceri del Partito Democratico (2007);
5. l’anno scorso il governo Monti ha aumentato la spesa militare italiana di altri 1.300 milioni di euro portando la spesa militare italiana dal 18 al 28% con il pieno consenso del Partito Democratico;
6. l’anno scorso il Partito Democratico ha sostenuto e approvato una legge che assegna alle Forze Armate più di 230 miliardi per i prossimi 12 anni senza aumentare di un solo grado la nostra sicurezza;
aumenta di fatto la spesa pubblica; taglia il personale per comperare i cacciabombardieri F35 e altre armi; trasforma le Forze Armate in uno strumento da guerre ad alta intensità incompatibile con l’articolo 11 della Costituzione;
costringerà i comuni alluvionati o colpiti da una catastrofe naturale a pagare il conto dell’intervento dei militari;
non prevede alcuna cancellazione degli sprechi e dei privilegi né una vera riqualificazione della spesa militare.
Quel che si può dire va detto chiaro e forte.
Flavio Lotti

mercoledì 2 gennaio 2013

Primarie PD: ecco il branco di condannati e indagati eletti a furor di popolo


In Sicilia vengono eletti a furor di popolo Francantonio Genovese e Vladimiro Crisafulli, entrambi con il pieno di voti. Il primo, indagato per abuso d’ufficio e al centro di una polemica per una rete familiare piazzata negli enti di formazione regionale. Crisafulli ad Enna, indagato per abuso d’ufficio e nel 2002 sotto inchiesta per associazione mafiosa in seguito ad un filmato che lo ritraeva in un hotel di Raffaele Bevilacqua indagato per mafia e successivamente condannato come boss mafioso di Enna e «si fa baciare sulle guance [...] e con lui discute a lungo di appalti, assunzioni, raccomandazioni e favori vari».
A Trapani grande prestazione per Antonio Papania. Ha patteggiato una pena per abuso d’ufficio. 

Un pò più su in Basilicata, Antonio Luongo, rinviato a giudizio per corruzione passa senza problemi. A L'Aquila Giovanni Lolli si piazza secondo con 2598 preferenze. E’ stato rinviato a giudizio per favoreggiamento, poi prescritto. Infine Bersani si porta ufficialmente in lista anche Andrea Rigoni, condannato in primo grado per abuso edilizio, prescritto.
In Calabria super prestazione per Nicodemo Oliverio, un`imputazione di bancarotta fraudolenta, documentale e patrimoniale, secondo le accuse del gup del Tribunale di Roma. 

In Lombardia possibile via libera a Bruna Brembilla di cui si parla per rapporti con personaggi vicini alla `ndrangheta. Tanto che nel 2008 il suo nome finisce sul registro degli indagati. L' ex assessore ne esce pulita, eppure nella rete delle intercettazioni restano parole che la pongono al centro di un intreccio tra politica, impresa e ambienti mafiosi. 
In Calabria troviamo anche Enza Bruno Bossio, oltre 10 mila preferenze, moglie di Nicola Adamo, indagato per associazione a delinquere, corruzione, abuso d`ufficio, falso ideologico, violenza privata e violazioni delle norme sull`edilizia.

lunedì 5 novembre 2012

Ora le scie chimiche si studiano anche a scuola per screditarne la pericolosita'


- di Milena Battaglia - 


L’evidenza di quello che sta avvenendo sopra le nostre teste è così palese che la negazione non ha più senso di esistere se non per debuker perditempo o prezzolati. Mediaticamente iniziano a diffondersi, sempre più, informazioni relativamente al possibile “buon” utilizzo della geoingegneria vista come miracoloso strumento atto a curare lo strumentalizzato riscaldamento globale. Ovviamente l’indottrinamento, oltre che mediatico, affinchè l’effetto sia certo, deve coinvolgere anche il sistema scolastico. 



Ecco quindi che magicamente sul libro di scienze naturali di prima superiore, nello specifico, Elementi di Scienze della Terra di Tarbuck e Lutgens – ed. Pearson, si parla serenamente di quello che per alcuni è ancora, erroneamente, frutto di menti complottiste distore: la geoingegneria e, nello specifico, la modificazione del clima mediante l’emissione di aereosol in stratosfera. Il libro riporta testualmente: “Un numero sempre crescente di scienziati sta portando avanti particolari studi per applicare le attuali conoscenze scientifiche e ingegneristiche alla riduzione delle cause dei cambiamenti climatici: questa nuova disciplina prende il nome di geoingegneria. […] 



La geoingegneria si propone quindi come una disciplina in grado di mettere a punto modalità di manipolazione su larga scala dell’ambiente terrestre, intervenendo artificialmnete sui sistemi climatici per cercare di contrastare gli effetti indotti dalle attività umane. […] Per aumentare l’albedo della Terra e diminuire l’irraggiamento alcuni scienziati […] hanno proposto di aumentare la nuvolosità in alcune regioni del globo, liberando nubi di aerosol artificiale; altri hanno proposto di mettere in atmosfera migliaia di tonnellate di zolfo, mediante l’uso di palloni sonda: in seguito a una catena di reazioni chimiche, lo zolfo formerebbe minuscoli particelle di solfato, creando uno “scudo” in grado di assorbire la radiazione solare.” Bisogna ammetterlo, se gli autori avessero scritto al posto che zolfo, bario ed alluminio, l’informazione sarebbe stata più corretta. A quanto pare quindi basterà far tornare alla prima classe delle scuole secondarie i grandi professori e scienziati del CICAP… chissà che un ripasso sui libri di scuola possa finalmente convincerli del genocidio in corso! Per maggiori informazioni sulla geoingegneria e le scie chimiche potete visionare il link seguente: Scie chimiche: TUTTE le risposte alle tue domande Un particolare ringraziamento ad Ayoub di Lo Sai Bergamo per la segnalazione del libro.

ONG ambientaliste: eliminare 6 miliardi di persone


DI JURRIAAN MAESSEN
ExplosiveReports.Com
LA POPOLAZIONE OTTIMALE ? 500 MILIONI
QUESTA E’ LA RISPOSTA UNANIME DEGLI AMBIENTALISTI EUGENISTI



Il Georgia Guidestones, un monumento composto da lastre di granito disposte verticalmente a imitazione dei cerchi di pietre degli antichi Celti in Gran Bretagna e Francia, rappresenta un monito per noi, in questo momento particolare. Il monumento fu concepito e donato da un “ristretto gruppo di americani in cerca dell’Era della Ragione”: si tratta di una commemorazione degli antichi sacrifici offerti dalla classe sacerdotale dei Druidi per soddisfare l’insaziabile sete di sangue della loro divinità.
Una delle frasi incise nel granito del Guidestones propone ad un’élite: “Mantieni l’Umanità sotto 500 000 000 in perenne equilibrio con la natura”, e di seguito: “Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità.”
Cinquecento milioni di persone. La popolazione mondiale non deve superare questa cifra tonda, ideale secondo i demografi e gli ambientalisti di tutto il mondo. Rispetto agli otto miliardi di persone presenti sul pianeta, immaginarsi di scendere a cinquecento milioni equivarrebbe a ridurre la popolazione di almeno il 94% del totale. Negli Obiettivi per l’Umanità, il Club di Roma afferma che “la popolazione ottimale deve essere compresa tra cinquecento milioni e un miliardo di individui perché si possa garantirne la sostenibilità.”
Il fondatore della CNN Ted Turner si è spinto ancora più oltre con il suo ideale di popolazione ottimale: “Un totale di duecentocinquanta o trecento milioni di persone, ossia una diminuzione del 95% rispetto alle cifre attuali, sarebbe perfetto.”
Il cofondatore di Earth First, Dave Foreman, potrebbe incarnare il non plus ultra dei sociopatici amanti della morte nel momento in cui afferma: “I miei tre obiettivi principali sarebbero di ridurre la popolazione umana a circa 100 milioni su scala mondiale, distruggere la infrastrutture industriali constatando in seguito il ritorno della natura selvaggia sul pianeta, con tutta la sua complementarietà e varietà di specie.”
Il 9 gennaio 1949, l’«Evening Independent» pubblicò un articolo intitolato Posterity begins at home (N.d.T.: I Posteri cominciano a casa), in cui l’autore narra a proposito di un uomo e una donna (George e Grace) che frequentano un corso di “popolazione mondiale: le cause e le soluzioni”. L’autore, Hal Boyle, riporta il dialogo tra i due protagonisti che si avviano verso casa: “Grace credeva che il pianeta potesse sostenere in maniera adeguata una popolazione di 750 000 000 persone. George le spiegò gentilmente come mai fosse nel torto. La cifra esatta, affermò lui, era quella di 500 000 000 e che: «se la popolazione contasse altrettanti individui, ognuno sulla faccia della terra disporrebbe di pane, latte e bistecche: tutte le cose migliori che il pianeta ci offre. E non ci sarebbero motivi per farci la guerra, poiché a nessuno mancherebbe niente. Poco a poco dovremmo fare in modo di raggiungere il ragionevole numero di 500 000 000 di persone sulla terra.»”
In questo pezzo umoristico, redatto in un periodo di minore incretinimento, è evidente la critica dell’autore al movimento eugenetico nascente negli Stati Uniti d’ispirazione rockefelleriana: il racconto termina infatti con un’immagine di George e Grace, felici, e con sei figli.
Ancora oggi persiste l’ossessione dell’espansione del genere umano entro limiti ben precisi relativamente al numero di individui presenti sulla terra. A giugno di quest’anno, un progetto di massima intitolato “Un pianeta, quante persone? Un’analisi della capacità di carico terrestre” e rilasciato dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, cita nuovamente questa numerologia mistica che si riafferma in veste di livello ultimo e insuperabile che le élite si prefiggono di raggiungere, al di sopra del quale non verrà consentito l’accesso a nessun essere umano: “analizzando le 94 diverse stime dei limiti della popolazione terrestre, questi vanno da un minimo di 500 000 000 a un massimo di 1 000 000 000 000 000 000 000.”
Sebbene tale progetto si affretti a mettere nero su bianco che “il risultato dei tentativi di definire un limite stazionario per una popolazione sostenibile sembri destinato all’incertezza”, gli autori spiegano: “i modelli che dettano le dinamiche chiave della Terra possono servire da mappa per le scelte che avranno un impatto sul nostro futuro in quanto collettività (per quanti di noi che, alla fine, ci arriveranno).”
In altre parole: modellano questo o quel possibile scenario della cosiddetta “impronta umana” e il numero desiderato seguirà di conseguenza. Dobbiamo solo sperare che i loro computer che elaborano i modelli siano più in sintonia tra loro rispetto a quelli utilizzati dall’IPCC: questi ultimi calcolano le probabilità di un diluvio che dovrebbe sommergere il pianeta a causa del riscaldamento globale, oppure congelarlo improvvisamente a causa del raffreddamento globale, dipende di quale ambientalista eugenista si ascolta il parere. Un documento del 2010 intitolato Le risorse terrene, idriche ed energetiche limitate controlleranno la popolazione umana in futuro?, redatto dagli scienziati della Cornell University, propone senza alcuna esitazione l’abbattimento selettivo della popolazione attuale fino al raggiungimento della cifra di due miliardi. Il documento, inizialmente, fornisce un quadro pessimistico per l’umanità se non si attua il più rapidamente possibile una politica di abbattimento selettivo su scala mondiale:
“Per raggiungere l’obiettivo della riduzione della popolazione mondiale e ottenere la cifra ottimale di circa due miliardi in poco più di un secolo, dagli attuali 6,8 miliardi di individui, è necessario attuare una politica demografica che assicuri che ogni coppia abbia in media un solo figlio.”
Non è finita qui:
“Sebbene una rapida riduzione della popolazione fino ai due miliardi potrebbe causare problemi di ordine sociale, economico e politico, una crescita rapida e costante scaturirà una situazione disperata in cui si verificheranno gravi carestie ed epidemie.”
Da notare i tempi dei verbi condizionale e futuro piazzati accuratamente all’interno di questa frase. Ridurre il numero di individui sulla faccia della Terra potrebbe creare disagi, ma un’ulteriore crescita sarà catastrofica. Attraverso questa affermazione, gli autori fanno eco alla minaccia neomalthusiana: “la popolazione deve ridursi, altrimenti…”. Infine, gli autori affermano: “Dobbiamo evitare che la popolazione continui ad aumentare oltre i limiti delle risorse naturali terrestri, poiché ciò porterà inevitabilmente ad un aumento delle malattie, alla malnutrizione e a violenti conflitti per accaparrarsi le risorse limitate.” Simili avvertimenti pronunciati da Malthus nel XIV secolo e da Paul Ehrlich nel XX non si sono ovviamente rivelati altro che delle insulsaggini, sebbene l’ultimo autore menzionato mantenga, ad oggi, la sua presa di posizione. Questa razza di ambientalisti-eugenisti (per usare un termine coniato da Aaron Dykes nel 2007) si trascina dietro un’enorme zavorra.
Anche un’organizzazione che si autodefinisce “la comunità mondiale” è ammaliata dal numero 500 000 000:
“La Comunità Mondiale propone una politica globale severa a scopi benefici, altrimenti la situazione andrà a deteriorarsi. In pratica, una popolazione di dieci o dodici milioni di individui sarebbe scomodamente alta e metterebbe alla prova le risorse mondiali. Ma qual è dunque la popolazione ottimale in termini quantitativi? Quale dovrebbe essere il nostro obiettivo? Una popolazione dovrebbe essere abbastanza esigua da essere sostenibile a tempo indeterminato lasciando così un ampio margine di manovra sia all’uomo che alle altre forme di vita. Dovrebbe però essere anche abbastanza numerosa da garantire la formazione di civiltà sane. Proponiamo una popolazione mondiale di 500 000 000 di persone.”
Di nuovo questi 500 000 000. Cos’ha questo numero (il 5) che rende così rabbiosi gli ambientalisti eugenisti? Secondo la tabella mistica dei numeri, il 5 rappresenta l’equilibrio, il bilanciamento, e via dicendo, ma corrisponde esattamente alla scritta incisa sul Guidestones, che recita: “Mantieni l’Umanità sotto 500 000 000 in perenne equilibrio con la natura.”
Equilibrio. Ordine. Queste sono parole utilizzate da tiranni che credono di essere destinati a regnare sull’umanità. Secondo lo studioso Alan Roper, nel suo saggio Eugenetica Antica del 1913, il numero scelto (il 5) sembra che abbia una sorta di significato mistico:
Roper spiega che “[…] c’è il quesito dei numeri della popolazione. Non è la concezione dell’Eugenetica che porta indubbiamente al limite di 5 040: vi è un certo elemento malthusiano, nonché il vero pregiudizio di una dottrina mistica dei numeri.”.
Mentre scrive dell’ossessione degli eugenisti con i limiti fissi riguardo alle cifre della popolazione, Roper cita Platone, uno dei primi ad aderire alla “dottrina mistica dei numeri”: “[…] egli (Platone) fisserebbe la popolazione dello stato ad un massimo di 8 000 individui. Affinché questo equilibrio statico possa essere raggiunto, i guardiani hanno il compito di regolare la quantità delle unioni matrimoniali”.
Roper cita anche il libro di William Bateson Biological Fact and Structure of Society (N.d.T.: Le realtà biologiche e la struttura sociale), in cui si spiega che è possibile stabilire la popolazione ad un livello ideale soltanto attraverso la misurazione del “quantitativo energetico” della Terra, evitando che “si formi uno strato troppo spesso di protoplasma umano sul pianeta”:
“È un dato di fatto che, ad oggi, dovrebbe esistere lo sforzo da parte di organizzazioni sociali esitanti di fissare un numero ottimale, e non un numero massimo. Quella che tra l’altro è la tacita ambizione di molti pubblicitari, ossia ricoprire il pianeta con uno spesso strato di protoplasma umano sulla superficie terrestre, risulta essere una pazzia sconsiderata alla luce di conoscenze e considerazioni naturali.”
Nel saggio redatto nel periodo che precede la prima guerra mondiale, Roper afferma che “vi è una tendenza naturale che limita il numero della popolazione rispetto al quantitativo energetico che la Terra può fornire. Tra le classi intelligenti di una comunità civilizzata, questo viene effettuato attraverso il controllo riproduttivo.”
Torniamo per un attimo alla seconda incisione sul Georgia Guidestones: “Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità.”
Il concetto eugenetico completo di “popolazione ideale” è stato formulato tempo addietro, più precisamente nel XIX secolo, ed è stato a sua volta la continuazione dei ben più antichi principi di infanticidio. Ancora oggi l’élite mondiale, ossessionata dalla numerologia, continua a muovere avanti e indietro le pedine della popolazione in nome dell’ambiente.
Jurriaan Maessen
Fonte: http://explosivereports.com
Link: http://explosivereports.com/2012/10/22/global-enviro-eugenic-consensus-fixes-500-million-as-optimum-population-size/
22.10.2012
Traduzione per www.Comedonchisciotte.org a cura di ELISA BERTELLI